La mia tesi di laurea in Economia si intitolava “Politiche di mercato nel settore librario”: era un approfondimento delle tematiche del brand (marchio della casa editrice, nome della collana, nome dell’autore e titolo) applicate al prodotto libro. Avevo 25 anni e correva l’anno 1992. Non avrei immaginato ai tempi che i libri sarebbero stati così importanti nella mia vita.
Solo dopo i 40 anni è scattato un vero e proprio gusto per la lettura, sia di libri di saggistica su temi di lavoro, sia di libri di narrativa. Riflettendoci, ciascuna di queste due categorie di libri ha la sua peculiarità e mi ha portato benefici e apprendimenti differenti (ovviamente la vita è una e questa classificazione dei benefici dei libri è semplificatoria).
In questo post mi voglio soffermare sulla prima categoria, quella dei libri di saggistica, che sono diventati uno strumento chiave per il Long Life Learning sulle tematiche del mio lavoro: Innovazione, Trend, HR, Change Management, Comunicazione e nello specifico Branding.
Come sostiene Francesco Muzzarelli nel suo libro Guidare l’apprendimento
“Si presenta sempre più spesso il caso in cui le persone sono chiamate ad auto-formarsi con celerità e specificità, a volte improvvisamente, con poco tempo a disposizione: situazione nella quale occorre sapersi muovere come dei ricercatori…imparando ad imparare.”
Il tema del Long Life Learning e in particolare dell’auto-apprendimento continuo (ora che l’alleanza fra impresa e lavoratore non è più per la vita e che le competenze richieste evolvono ad un ritmo sempre maggiore) è sempre più un tema chiave. A partire dalla mia esperienza, sono giunta alla conclusione che siano necessarie 3 modalità differenti e complementari di auto-apprendimento: incidentale, interstiziale e profondo. Vediamole.
C’è un tipo di apprendimento che Muzzarelli definisce AUTO-APPRENDIMENTO INCIDENTALE:
“Un ottimo modo per coltivare in continuo l’apprendimento è predisporre la mente ad imparare in qualsiasi momento, da qualunque persona…Sono veramente molte le occasioni: un evento inatteso, il feedback di un collega, dare/ricevere una delega, guidare un nuovo team, le cose che vanno bene, le cose che vanno male, una riunione, un colloquio.”
Io ho abbracciato con passione questo tipo di approccio, sviluppando sempre più il mio spirito di ricercatore.
Poi ci sono una serie di modalità che io definisco di AUTO-APPRENDIMENTO INTERSTIZIALE (cioè apprendimento da ritagliarsi negli interstizi delle normali giornate di lavoro). Luca Foresti le elenca nel suo post Lavorare è studiare: cercare frequentemente contenuti su Google e Wikipedia, dare un occhio ai social media per monitorare opinioni altrui, fare corsi online, dialogare con le persone, anche attraverso il conflitto.
Anche queste attività fanno parte della mia quotidianità.
Ma leggere un libro per me è stato in questi anni lo strumento più efficace di AUTO-APPRENDIMENTO PROFONDO su tematiche relative al mio lavoro. La lettura di un libro di saggistica non occupa spazi interstiziali, ma parecchie ore dedicate all’apprendimento. E richiede un certo metodo perché si sviluppi un apprendimento profondo.
Sempre secondo Muzzarelli, leggere per imparare e memorizzare richiede questi tre passaggi:
A- fase di lettura esplorativa (pre-lettura)
B- fase di lettura approfondita
C- fase di lettura di controllo (post-lettura)
A. Nella LETTURA ESPLORATIVA, a partire dall’obiettivo specifico per cui si è acquistato il libro, si fa una ricognizione generale del testo, leggendo “in diagonale” indice, sottotitoli, premessa e sintesi finale, biografia degli autori e ogni altro elemento utile per farsi un’idea dei contenuti (tabelle, fotografie, ecc)
B. Nella fase di LETTURA APPROFONDITA, lo scopo è la comprensione dettagliata del testo e la sua memorizzazione, mappando, ristrutturando e personalizzando i suoi contenuti. Le prassi principali della lettura approfondita sono tre:
B.1 – La sottolineatura, fondamentale per individuare le informazioni primarie ed eliminare quelle superflue, consiste in un processo di riduzione e focalizzazione dei contenuti di un testo.
Al liceo la mia prof di Latino e Greco mi aveva insegnato una “metodologia ad albero” per analizzare le versioni e questa deve avere avuto un influsso particolare sulla mia mente, perché da quel momento ho iniziato a sottolineare in modo del tutto particolare i libri di studio, armata di pennarelli ed evidenziatori.
B.2 – L’annotazione a margine consiste nella scrittura a fianco del testo scritto di parole chiave, richiami, frecce, numeri, esempi, annotazioni, riepiloghi. “Spesso ai fini dell’apprendimento un libro privo di sottolineature e annotazioni è come un libro mai letto.”
Anche la fase di note a margine è per me fondamentale.
B.3 – L’ultimo passo della lettura approfondita è la costruzione di supporti extra-testuali, che consiste nella schematizzazione del testo in supporti accessori.
Nel 2015 ho deciso di aprire un mio blog www.ceciliaspanu.com su cui pubblicare le recensioni dei libri di business più significativi per me, per riuscire a far sedimentare contenuti importanti e anche per condividere le mie scoperte con altri. Questi post sono i miei “supporti extra-testuali”.
C. Infine la terza ed ultima fase della “lettura per apprendere” è la LETTURA DI CONTROLLO: serve per sincerarsi dell’avvenuta assimilazione dei contenuti fondamentali, per rivedere l’alberatura dei temi trattati e riflettere su collegamenti e rimandi.
“La lettura di controllo risulta assai agevole e dona una forte sensazione di gioia legata al rendersi conto di sapere cose nuove. Dopo questa ultima fase si può finalmente compiere la definitiva “collocazione concettuale” del testo nella nostra biblioteca mentale: da qui in avanti sapremo sempre di poter contare su di esso e dove andare a cercare in caso di bisogno”.
Quanti passaggi servono affinché l’apprendimento sia davvero duraturo! Ho scoperto, leggendo, che i diversi passaggi descritti da Muzzarelli sono una metodologia veramente efficace, che il tempo necessario per apprendere è ben speso, che avere fretta e frammentare l’apprendimento su mille micro-fonti a cui accedere negli interstizi di tempo fra un impegno e un altro non produce lo stesso tipo di risultato.
Auto-apprendimento incidentale, interstiziale e profondo danno infatti risultati differenti e a mio avviso queste pratiche vanno esercitate in parallelo, con intensità diversa a seconda della fase della nostra vita professionale.
(Nel post I libri che ci trasformano parlo dei benefici per me della lettura dei libri di narrativa)
1 Comment
[…] ho scoperto la magia del leggere. Ci avevo riflettuto su, scrivendo di libri che ci trasformano, di libri che ci fanno apprendere, e di libri come coltelli e come […]