Un diario è diverso da un romanzo, in un diario uno scrive di sé quello che gli altri non sanno (l’area nascosta della finestra di Johari). E poi non c’è la finzione della storia e del vero-simile, quando leggi un diario sei dentro la vita di qualcuno. Se la lettura di un romanzo è un incontro, la lettura di un diario di 800 pagine è un incontro molto intenso e profondo.
Questa la “posta per me” (comunque …nonostante tutta la trasformazione di Etty e il suo amore …a me il signor S. non mi ha convinto per nulla, attendo di avere le opinioni delle altre lettrici donne!!!):
IL RITMO DELL’ AMICIZIA
Bassa e alta marea. Anche nell’amicizia le cose stanno così; bisogna acquisire il senso del ritmo. (…) Se si ha di continuo bisogno dell’attenzione e dell’amore di un altro per sentirsi bene, per poter credere in un’amicizia, allora c’è qualcosa che non va. Le alte e le basse maree ci sono comunque no? E non è forse un bene? E perché mai non dovrebbero esistere anche nelle relazioni personali? Bisogna soltanto ascoltare il ritmo.
PER CONOSCERE UNA PERSONA
Non conosciamo la vita di una persona se ne conosciamo solo i fatti esteriori. I fatti esteriori, ahimé, non sono poi così diversi in ogni esistenza: siamo mariti o padri, mogli o madri, siamo prigionieri o guardie carcerarie, non fa poi una grande differenza (..) Per capire la vita di un uomo bisogna conoscerne i sogni, il rapporto con la famiglia, gli stati d’animo, le delusioni, la malattia e la morte.
ESSERE COMPRESI/COMPRENDERE
Io pretendo che gli altri mi prendano sul serio e, quando non lo fanno, mi sento “incompresa”, non avverto il contatto. Ma in realtà non è necessario che io venga compresa; quel che voglio è solo comprendere gli altri (…) Proprio perché tante cose si agitano dentro di me, e mi accorgo che nessuno stato d’animo mi è ormai estraneo, riesco a sentire e a capire gli altri, sempre più a fondo, e questo deve bastarmi.
POSSESSIVITA’
Una persona può naturalmente avere delle emozioni, ma non appena quelle ostacolano, bloccano e inibiscono, bisogna capire da dove nascono. Credo di voler soltanto avere il dominio assoluto su qualcuno.
IL CENTRO
Che cosa significa allora abbandonare l’idea di cercare il proprio centro in un altro (…) Non è nient’altro che romanticismo da scolarette, eppure è radicato nel profondo, questo desiderio di perdersi nell’altro, per liberarsi di se stessi. Forse è questa la ragione per cui poi, nella vita reale, l’unione di due persone appare fittizia, si viene sempre rigettati in se stessi e ci si ritrova soli e più inermi che mai. Devi educarti a vivere con le tue forze, avendo fiducia in te stessa.
TUTTE LE EMOZIONI
E si fa sempre più evidente in me che ogni cosa fa parte della vita e nulla deve essere negato: la tristezza, la stanchezza e anche l’eccessivo coraggio, gli errori e i momenti superficiali, la gelosia contro la quale combatto e la disonestà interiore che devo riconoscere. Lo sconforto e la sfrontatezza. Si porta tutto con sé, nessuna parte della propria vita va abbandonata: è possibile darle ricetto e anche comprensione.
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[…] cito però solo un pezzo del libro di Borgna, citato dal Diario di Etty Hillesum, molto illuminante per me per il momento che stiamo […]