Ho finito “Ogni coincidenza ha un’anima”. A differenza della prima puntata de “La lettrice scomparsa”, questa volta gli incontri del biblioterapeuta Vince sono con donne più cattivelle e non siamo riuscite a diventare amiche: Angela con la sua memoria che non svanisce, Teresa che cerca l’incostanza, Elda la scrittrice seriale e Sofia la stonata.
Cosa resta comunque in me dopo l’ultima pagina?
Alcune coincidenze: i caviardage in stile Austin Kleon (lui ha ispirato il logo di Innovation Colors e gliene sono grata) e il modo di leggere e di scrivere di Federico Baldini.
E poi la solita posta per me:
FAME DI LIBRI
Di fronte a tutto quello che vorremmo leggere, la nostra vita di lettori sarà sempre insufficiente. (…) se anche leggessimo un libro a settimana, per cinquant’anni di seguito, non arriveremmo a tremila, un numero ridicolo rispetto alla sterminata biblioteca partorita dall’umanità.
LE PAROLE DEGLI ALTRI (non ho sbagliato libro, sto parlando di questo libro di Stassi non di quello di Uras)
Le parole degli altri non possono salvare nessuno se non diventano le tue.
STRANE STORIE D’AMORE
Sapevamo entrambi che usavamo le voci degli altri per dirci quello che non avevamo il coraggio di pronunciare.(…) Le sembrerà strano: la nostra confidenza non ha avuto limiti, eppure ci mancavano le informazioni più semplici, quelle elementari.