C’è chi pensa che il libro cartaceo sia come il vecchio rullino Kodak, fra non molto scomparirà del tutto per lasciare il posto agli e-book.
Io non lo credo, penso che rimarranno entrambe le forme di libro ancora per almeno 30 anni.
E’ possibile che io non sia del tutto lucida in questa previsione sul futuro, ma sull’oggi non ho alcun dubbio: io amo il libro di carta, con tutti i suoi limiti, e non riesco proprio a sostituirlo con un e-book, per motivi sia affettivi che pratici. Sarebbe estremamente oneroso per me “ri-programmare” i miei processi di apprendimento per ottenere con un e-book gli stessi risultati che ho dalla lettura di un libro fisico. Quello che perderei in questo passaggio è più importante del guadagno che ne avrei.
Paolo Costa, autore del libro #letturasenzafine: Il futuro del testo nell’era social e artefice del fenomeno Twitteratura, sintetizza bene questo tema della perdita e del guadagno della transizione alla lettura su supporto digitale:
“Sono convinto che il passaggio al nuovo ecosistema della lettura comporti potenzialmente una perdita e, allo stesso tempo, un guadagno.
Penso che vi sia una perdita perché il libro tradizionale si è fin qui rivelato insuperabile nel sostenere la dimensione cognitiva della lettura. Da questo punto di vista il passaggio dal libro allo schermo segna, io credo, un impoverimento oggettivo e misurabile.
Ma c’è anche un guadagno, perché l’ecosistema digitale apre a pratiche inedite, che potrebbero dare i loro frutti. ….nello specifico le tendenze considerate dalla mia analisi sono due. La prima si riferisce alla propensione di una quota significativa dei consumatori di contenuti culturali a sottoporre tali oggetti a strategie di remix e manipolazione….Il secondo ambito riguarda l’ansia di condivisione che accompagna l’esercizio della lettura e che spinge le persone a rendere pubblica la propria esperienza attraverso piattaforme online come Facebook e Twitter oppure attraverso servizi specializzati di social social reading.”
Spaziando dai manoscritti medioevali ai Google Docs, il testo si sofferma su molti altri Guadagni e Perdite dell’avvento del libro digitale.
Per quanto attiene ai guadagni dell’e-book, oltre ai due indicati sopra (manipolazione e condivisione) l’autore ne esplicita altri di assoluto rilievo:
Per quanto riguarda le perdite, il principale fattore è quello sopra indicato del deterioramento della lettura profonda.
Di lettura profonda avevo già parlato nel mio post I libri e l’apprendimento continuo. Il sospetto è che non si legga di meno, ma in modo sempre più superficiale e che questo sia causato dalla diffusione dell’uso di internet e dalle peculiarità del libro digitale. Forse però, sostiene l’autore, è un problema dell’uovo e della gallina.
“La lettura profonda ha i suoi pre-requisiti. Ne possiamo indicare almeno tre: silenzio, spazio personale e disponibilità di tempo. Si tratta, come è facile constatare, di condizioni che oggigiorno ci concediamo sempre più di rado. L’immagine del lettore concentrato in sé stesso, protetto dai disturbi del mondo esterno e immerso nella lettura per un tempo prolungato contrasta con la realtà che la maggior parte di noi vive quotidianamente“
Se si sta riducendo la lettura profonda la causa non è il tipo di supporto ma la mancanza di questi pre-requisiti di contesto.
Lasciando da parte il tema della lettura profonda, l’e-book porta con sé alcune altre perdite su cui si sofferma #letturesenzafine:
“Vedere a che punto siamo della lettura di un libro, ossia di quanto ci stiamo avvicinando alla sua conclusione e a quale distanza ci troviamo da una pagina già letta, a cui magari vogliamo ritornare, è molto più facile con un esemplare di carta che con un e-book.”.
“Ciascun volume è caratterizzato da proprie dimensioni, da una veste tipografica riconoscibile fin dalla copertina e dal dorso, da una sua specifica collocazione nella biblioteca che lo ospita. Per questo talvolta i libri di carta ci parlano anche senza bisogno che li apriamo. Se si tratta di opere già lette, basta guardarle ….per ricordarne il contenuto e per ricostruire la rete di relazioni intertestuali di cui sono parte.”
Tutto questo non è possibile con un elenco di file archiviati e nascosti nel ns tablet o e-reader.
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A conclusione di questo lungo elenco di guadagni e perdite dell’e-book, mi vengono senza dubbio in mente le teorie di Roberto Verganti sull’Innovazione Design-Driven
Una grande innovazione tecnologica e le prestazioni migliorative a cui porta (i Guadagni) non bastano per mutare il significato di un oggetto come il libro che di significati ne ha tantissimi nella mente delle persone…