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“Crazy is a compliment” di Linda Rottenberg

Luglio 30, 2015
"Crazy is a compliment" di Linda Rottenberg

“Crazy is a compliment” è un libro nato da una passione, quella di Linda Rottenberg per le persone e per il mestiere/vocazione dell’entrepreneur-startupper-imprenditore.
Nel libro si intrecciano episodi autobiografici della vita professionale e familiare della Rottenberg con le raccomandazioni di un manuale per entrepreneurs, il tutto costellato da storie di uomini e donne che hanno fatto impresa, nel mondo.

Caratteristiche dell’entrepreneur

L’assunto di partenza è che essere imprenditori è un modo di essere e vivere un po’ crazy, nel senso che spesso si è considerati illusi, visionari, slegati dalla realtà (“Esta cica està loca!” diceva della Rottenberg uno dei suoi primi finanziatori) e si è spesso circondati da molti nemici come scriveva Macchiavelli nel Principe: “The reformer has fierce enemies in all those who profit from the old order and only fair-weather supporters among those who would profit from the new one”.

Poi essere imprenditori è per tutti : “You don’t need an hoodie to be an entrepreneur “, cioè questa vocazione non è ristretta ai giovani-geek-maschi.

Ed infine è un’attitudine trasversale rispetto a diversi contesti professionali e diverse ambizioni personali. Secondo la classificazione coniata dalla Rottenberg, ci sono infatti entrepreneur Gazzelle che creano aziende che scalano, Farfalle che vogliono una “lifestyle enterprise” e rimangono di piccole dimensioni, Puzzole che trasformano dal di dentro le aziende e Delfini che rinnovano le pubbliche amministrazioni o le aziende no profit.

Falsi miti sfatati sull’essere imprenditori

Linda è una un-conventional Entrepreneur e smonta alcuni falsi miti sul fare impresa:

  • Non serve inventare la Next Big Thing per lanciare un’impresa di successo, ma devi guardare al mondo con “occhi freschi” (o, detto in altre parole, attraverso “rainbow glasses”) e rispondere a bisogni che altri non vedono.
  • Le più grandi barriere al successo non sono culturali o strutturali (gran parte delle imprese del network della Rottenberg, Endeavor, sono prosperate in paesi in grandissime difficoltà) ma mentali ed emotive. Tutto parte dal tuo cuore e dalla tua testa: per partire devi darti tu il permesso di affrontare il rischio di essere imprenditore. “Don’t look to others to validate your desires. As the legendary Bob Jones said about golf, it’s a game played on a five-inch course – the distance between your ears.”.
  • Gli imprenditori di successo non si assumono mai rischi azzardati, ma fanno passi incrementali, sperimentano e poi aggiustano il tiro.
  • Per essere imprenditore non devi rinunciare alla tua vita. Anzi Linda incita a voler tutto, cioè a dare il 100% sia nel lavoro che nella vita privata. Come scrivono Jim Collins e Jerry Porras autori di Build to last, si tratta di uscire dalla “Tyranny of the OR” ed entrare nel “Genius of the AND”.

Motti ispiranti

Ci sono tantissimi spunti e motti ispiranti che rimangono in mente dopo la lettura del libro:

  • I 4 tipi di entrepreneur: Diamond, Star, Transformer e Rocketship. Vai qui a fare il tuo test di personalità
  • Hire slow and fire fast
  • Close doors, “You have to close some doors to find the right one for you to walk through”
  • Minnovate (=minimun innovate)
  • Plan big, execute small
  • Eat the elephant one bit a time
  • Chaos is your friend

I miei personali take-away, cose che ho scoperto o guardato con “occhi freschi”

Per quanto mi riguarda, ho portato a casa alcune lezioni, illuminanti in modo particolare in questo tratto del mio percorso professionale:

  1. Una delle doti più importanti dell’entrepreneur è la capacità di fare lo stalker, cioè di essere implacabili e insistenti nel chiedere aiuto e nel perseguire i propri obiettivi: bisogna imparare a stalkerare i concorrenti, i clienti, i mentor, i finanziatori, i partner, senza pudore e senza tregua.
  2. Entrepreneur è un modo diverso di dire “doer”: non bisogna soffermarsi troppo sul piano d’azione, occcorre fare, sperimentare e raccogliere rapidamente feedback dai clienti.
  3. Per fare bene l’imprenditore occorre circondarsi di una rete di 5-6 mentor, che hanno il ruolo di darti un mix di “tough love, specialized advice, fresh insights and clear direction”. Se ancora non li hai trovati, muoviti per cercarli, dicendo a tutti di chi hai bisogno.
  4. Fai una lista dei bisogni – non ancora soddisfatti dal mercato – che solo tu vedi. Da qui potrà venire la tua prossima business idea.
  5. Non chiedere ai tuoi amici di testare la tua idea, ti daranno consigli del cavolo, guidati dalla relazione che hanno con te. Chiedi solo ai tuoi clienti.
  6. I Millenial – i nati dall’1982 al 2000 e forza lavoro delle nuove imprese – hanno un modo diverso di concepire il lavoro e le imprese che lo comprenderanno vinceranno la sfida del futuro (io sono una Millenial, dentro).
  7. Gli entrepreneur di successo sono dotati di Leadership 3.0, hanno cioè queste caratteristiche:
    – agile (sperimentano)
    – aware (si assumono gli oneri del capo – oltre che gli onori – e sono pronti a riconoscere i propri limiti a porvi rimedio)
    – accessible (anche se sei un CEO, ci deve essere un canale di contatto diretto con le persone della tua organizzazione e con i tuoi clienti)
    – authentic (non frappongono ostacoli fra la loro vita privata e l’azienda).
  8. E’ un dato che devo ancora verificare da altre fonti, ma sembrerebbe che soltanto il 5% delle startup di Endeavor sia fondato da co-founder diversi da amici stretti o parenti …numero molto basso: allora la mia ricerca del co-founder che non sia amico d’infanzia è senza speranza? Diciamo che, visto che “crazy is a compliment” la mia impresa ricadrà esattamente in quel 5%!
  9. Non è risparmiato nulla all’entrepreneur, la sua vita sarà costellata delle gioie e delle difficoltà di tutti. Linda nel libro racconta della sua decisione di creare Endeavor contro il parere dei genitori che la volevano avvocato, alla gravidanza a rischio delle sue gemelle, sino alla vicenda dolorosa del tumore di suo marito.

 


 

Sottotitolo:
The power of zigging when everyone els zags

Autore:
LINDA ROTTENBERG, fondatrice di Endeavor, una rete di supporto a oltre 1000 imprenditori dislocati in 22 paesi del mondo, con 350 dipendenti e un network di 5000 mentor volontari.

Cosa mi ha insegnato questo libro:
1. Ci sono donne molto in gamba in giro per il mondo!
2. Essere imprenditori è una bella avventura: se ci si sente dentro il sacro-fuoco, mai fermarsi di fronte alle difficoltà che il cammino imprenditoriale presenta

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