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Nel libro Competenze e sentimenti è presentato un modello con 12 competenze, a ciascuna delle quali viene abbinato un sentimento produttivo e uno distruttivo. La tesi del libro è che in azienda le competenze sono requisiti indispensabili per il raggiungimento dei risultati e sono frutto della passione dei sentimenti positivi che sostengono e guidano come un faro. Talvolta però il sentimento distruttivo può prendere il sopravvento sulle competenze e allora i risultati si allontanano.
Il capitolo in cui mi sono tuffata subito dopo aver letto le parti introduttive è quello dedicato alla capacità di orientamento all’apprendimento con i suoi connessi sentimenti: il sentimento positivo dell’entusiasmo e quello distruttivo della delusione.
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L’ORIENTAMENTO ALL’APPRENDIMENTO viene definito nel testo come “capacità di applicarsi il maniera proficua utilizzando lo studio, la riflessione, l’esperienza e il controllo dei risultati per migliorare le proprie conoscenze e sviluppare le proprie competenze”.
Orientamento all’apprendimento = learning agility. Ne avevo sentito parlare in riferimento alla leadership, come una delle caratteristiche chiave del leader per affrontare con successo il cambiamento costante di mercati, organizzazioni e modelli di business:
Il libro mi ha fatto riflettere sul fatto che questa capacità è chiave non solo per i CEO, ma per ogni professionista che operi nel mercato del lavoro di oggi.
“L’apprendimento ad apprendere rappresenta, e rappresenterà sempre più spesso, il reale criterio sul quale potrà muoversi lo sviluppo professionale dei diversi attori, al di là del ruolo ricoperto, delle specifiche responsabilità e dell’individuale anzianità aziendale. Imparare ad imparare diventerà il vero fattore distintivo per rendere il personale patrimonio di competenze in grado di far fronte alle continue richieste di cambiamento….. Nessuno di noi potrà vivere di rendita, se il proprio capitale professionale non sarà costantemente aggiornato.”
Pochi giorni fa mio figlio ha fatto l’esame di terza media: mi ha colpito trovare la competenza “Imparare ad imparare” come una delle “competenze chiave europee” nella scheda per la certificazione delle competenze dei ragazzi consegnata alla famiglia. “La Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 individua 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente e che sono necessarie ad ogni cittadino per riuscire ad inserirsi con successo all’interno dell’ambito sociale e lavorativo”
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Mi ha colpito la definizione di APPRENDIMENTO data dall’autrice: “modifica, relativamente permanente, del comportamento e/o del pensiero in seguito ad un’esperienza”. L’apprendimento è infatti cambiamento, apprendendo cambi, evolvi.
Se apprendimento è in fondo cambiamento, è possibile applicare all’apprendimento alcuni del modelli interpretativi del cambiamento, per esempio la Formula per il cambiamento di Gleicher:
D x V x F > R
L’apprendimento è possibile se le forze che lo sostengono (D Disatisfaction verso la situazione attuale ovvero rilevanza dell’apprendimento– V Vision della situazione futura, ovvero chiarezza sui bisogni di apprendimento– F First steps per apprendere) sono maggiori delle Resistenze.
Ha studiato in profondità il tema delle resistenze all’apprendimento Malcom Knowles con la sua teoria dell’andragogia – apprendimento negli adulti – in contrapposizione alle teorie pedagogiche riferite all’apprendimento nei bambini.
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Dal libro Competenze e sentimenti ho anche imparato il significato di META-APPRENDIMENTO inteso come “capacità di guardare dall’esterno i propri schemi mentali e le proprie modalità di apprendimento, in modo da poterne individuare i punti di forza e quelli di minore efficacia, riuscendo così a modificare le nostre modalità di approccio”.
Interessante questo aspetto perché se non ti sforzi di guardare dall’esterno le tue modalità di apprendimento di sicuro farai più fatica a migliorarti. Tutte le mie riflessioni sull’auto-apprendimento tramite il libro, di carta e digitale, vanno appunto in questa direzione.
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Il sentimento produttivo che nutre la capacità di apprendere è l’ENTUSIASMO Chi mi conosce sa che questo è un sentimento di norma in me prevalente ed ero particolarmente curiosa di saperne di più…..
Dal testo ho scoperto che “il termine entusiasmo deriva dal greco, en = dentro e theos = Dio e letteralemente significa “possedere il Dio dentro”. Nella cultura greca indicava la condizione di esaltazione fisica e psichica di chi affermava con il suo comportamento la presenza di un dio nella sua persona tale da renderlo (farlo sembrare) folle, ma allo stesso tempo speciale.” (Ora ho capito perché mi piace Linda Rottemberg e il suo libro Crazy is a compliment)
“Tra i diversi sentimenti l’entusiasmo è quello che esprime maggiormente il suo contenuto immaginativo e di orientamento all’apprendimento perché, per alimentarsi, ha bisogno dei processi elaborativi della cognizione….Grazie all’entusiasmo riusciamo a dare forma alle nostre idee ….e troviamo la forza motivazionale per trasformarle in risultati concreti”.
L’autrice di Competenze e sentimenti cita le definizioni di entusiasmo di Giordano Bruno, Kant e dello psicologo Ralph Greenson che ha fatto studi specifici a riguardo, e delinea la mappa degli ingredienti del quale questo sentimento si nutre: fiducia, impegno, passione, generosità e da ultimo la curiosità, l’ingrediente per me più intrigante.
La CURIOSITA’ – intesa come gusto e interesse ad accrescere le proprie conoscenze – è l’ingrediente principale che porta l’entusiasmo ad essere fonte di apprendimento.
“E’ la curiosità che sostiene il senso della crescita e del cambiamento. Il binomio curiosità ed entusiasmo viene ben espresso da due frasi celebri: “Un’occhiata ai libri, due alla vita” di Goethe e “Stay hungry, stay foolish” di Steve Jobs.”
Non vi parlo della delusione, il sentimento distruttivo legato alla capacità di apprendimento. Così vi rimane la curiosità di leggere voi stessi il libro.