Le parole degli altri sono le parole di tutti i libri che Alex ha letto nella sua vita e che sono diventate anche un po’ sue.
Alex non lascia nessuno indifferente, anche se non è il supereroe sempre vincente e non è neppure il seduttore dell’opera di Kierkegaard. Fa lo stesso mestiere di Vince Corso, il biblioterapeuta dei romanzi di Fabio Stassi, ma ha una personalità molto diversa: è uno a cui piacciono i libri che finiscono bene, lui non piange, non ride, ma è dotato di uno spiccato senso dell’umorismo (mi ricorda Irvin Yalom in molti passaggi).
Alex racconta di una serie di donne (la sua ex, Melanie, la padrona di casa dall’alito puzzolente e le altre donne della sua infanzia) ma i suoi pazienti sono 3 uomini: Yann l’adolescente che non parla, Antonhy l’eroe che deve imparare l’arte di essere fragile, Robert workaholic e amante delle lavatrici. Ciascuna delle 3 storie ha un finale a sorpresa, che non vi spoilero :=)
Ma invece vi anticipo che troverete uno sguardo acuto sulle cose che vi prenderà alla sprovvista: nella scena della donna delle pulizie che non deve mischiare gli stracci con gli asciugamani, nella descrizione dell’uomo che non sa allacciarsi le scarpe, nel racconto della curiosità verso i libri nelle case degli altri, o in alcune scene simpatiche di interazione con il cellulare.
E questa è la “posta per me”, una all’inizio e una nelle ultime pagine del libro:
VITA E LIBRI
A volte la vita viene raggiunta dalla letteratura.
MOMENTI CHE CONTANO
Ci sono momenti fondamentali nelle nostre esistenze, momenti così forti da anestetizzare la realtà. (…) Ma per goderne bisogna saperli riconoscere. Non buttarli via.
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[…] PAROLE DEGLI ALTRI (non ho sbagliato libro, sto parlando di questo libro di Stassi non di quello di Uras) Le parole degli altri non possono salvare nessuno se non diventano le […]