“Una malsana sicurezza della propria importanza. Arroganza. Ambizione egocentrica. E’ il bisogno di superiorità e sicurezza che va al di là della fiducia in se stessi e del talento. Questa è la definizione di EGO a cui mi atterrò nel libro.”
Chi ha grandi talenti e raggiunge importanti successi nella vita, deve lottare in modo più forte contro il suo nemico interno, l’EGO. Ma per tutti l’EGO è un ostacolo con cui fare i conti: per esempio per me lo è ogni volta che la concentrazione sul mio punto di vista mi fa perdere di vista il mio cliente e il suo bisogno.
Questo libro racconta i pericoli nascosti dell’EGO, suddividendoli in 3 fasi ideali della vita di una persona di successo: l’ambizione, il successo, il fallimento (la mattina dopo, per intenderci, infatti molte sottolineature sono simili al libro di Calabresi).
Ecco la posta per me:
“Soltanto una è la causa del perdurare dell’EGO: la comodità. Spesso dedicarsi ad un lavoro importante – che sia nell’ambito dello sport, dell’arte o degli affari – è terrificante. L’EGO calma questa paura, è un balsamo per l’insicurezza. (…) L’EGO ci dice quello che vogliamo sentire, quando lo vogliamo sentire. Ma è una soluzione a breve termine, con conseguenze a lungo termine.”
“L’amministratore delegato Harold Geneen paragonò l’egotismo all’alcolismo. (..) Si potrebbe dire che gli egotisti facciano lo stesso errore nel giudicarsi, non rendendosi conto della malattia che hanno contratto e del fatto che si stanno uccidendo per essa.”
“Duris dura franguntur, le cose dure si rompono con le cose dure. Più grande è l’EGO e più rovinosa sarà la caduta. Sarebbe bello se non dovesse essere così. Se potessimo essere spinti dolcemente a correggere i nostri modi; se una quieta ammonizione fosse sufficiente a scacciare le illusioni; se fossimo capaci di eludere l’ego da soli. Ma semplicemente non va così.”
“In ogni caso vorrei concludere questo volume con l’idea che è alla base di tutto quello che avete letto. E’ ammirevole desiderare essere degli uomini o delle donne d’affari migliori, atleti migliori, migliori conquistatori, (…) avere il desiderio di fare grandi cose. Io so di volerlo. Ma non è un conseguimento di minore entità voler essere persone migliori, persone più felici, persone più equilibrate, persone soddisfatte, persone umili e generose.”