Sono appena tornata dall’HR Tech World di Parigi, bello!
HR Tech World è un congresso sui temi delle tecnologie per l’HR, organizzato dalla società di eventi ungara HRN. L’edizione 2015 ha visto 4000 partecipanti da 80 paesi, in rappresentanza di aziende con oltre 40 milioni di dipendenti.
Organizzazione direi impeccabile: app per tutti i partecipanti con la possibilità di personalizzarsi l’agenda e fissare appuntamenti con sponsor ed altri partecipanti, location molto funzionale al Palais de Congrès di Parigi. Pubblico solo business (il prezzo del biglietto faceva da naturale barriera all’entrata..), presenti i principali media, influencer e analisti sui temi HR.
Un bel mix di contenuti di varia natura, a mio avviso con il giusto peso fra nuovo e consolidato: trend sul futuro dell’HR e case history di grandi brand, pitch di startup HR e presentazioni dei servizi dei big vendor di soluzioni IT per l’HR (SAP, Oracle, IBM, …), talk show di spettacolo puro e demo di prodotto.
Cosa mi ha colpito di più e cosa mi sono portata a casa da questa due giorni?
Immaginatevi l’HR Tech World come un cinema multisala immenso: per due giornate, si sono svolti in contemporanea tre grandi eventi e tanti laboratori in sale più piccole, su temi specifici.
I tre grandi eventi erano:
Le sessioni specifiche toccavano temi verticali dell’HR: Social, Talent & Recruitment, Data & Analytics, Pay and Rewards, Learning, Adoption, …
Nell’HR Tech Main Stage è stato sicuramente ispirante il panel di confronto sul futuro dell’HR con i founder di Virgin, BlaBlaCar, Prezi e la VP President of Talent di Hootsuite, la bravissima Ambrosia Vertesi che ha raccontato la filosofia Open Source HR dell’azienda. David Shing, Digital Prophet di AOL, ha fatto un intervento molto “unconventional” parlando di comunicazione e branding nell’era digitale: bello vedere che queste tematiche hanno avuto un loro spazio anche all’interno di un evento dedicato ad un pubblico HR. Il Closing Keynote è stato di Marco Tempest che condotto di fronte al pubblico uno spettacolo di cyber illusionismo giocando con le carte e la realtà aumentata.
Nell’iRecruit ci sono stati interventi degli HR di Ferrero, Pepsico, Tripavisor, oltre a molte altre presentazioni di analisti e consulenti su best practice aziendali nel campo del Recruiting.
L’area in cui ho passato più tempo è stata quella di disruptHR. Startup ormai famose come TalentBin, Sonru e Zao hanno partecipato alle passate edizioni di questa competition per startup HR. Quest’anno 30 neo-imprese hanno partecipato alla gara, qui potete leggere una descrizione di tutte. Io sono riuscita a parlare con una buona parte dei founder, concentrandomi sulle startup che offrivano serivizi nella Talent Acquisition: Goodword, Teqhire, Talentwunder, Softfactor, Skeeled, maJ.io.
La competition è stata vinta da Clustree, la startup che usa big data per gestire i processi di Talent Management interni all’azienda.
We analyze 30 million existing career pathways from around the world and across multiple industries in order to provide guidance to career and recruitment departments
Per altre info su cosa è successo al HR Tech World di Parigi, date un’occhiata a questi due social recap a cura di Workable: Social Recap HR Tech World parte 1, Social Recap HR Tech World parte 2.
Porto a casa quattro riflessioni a valle di questa due giorni di continui incontri e scoperte:
Per le grandi aziende – ed ora anche per realtà più piccole grazie all’avvento dei servizi cloud – sono disponibili una molteplicità di soluzioni, che digitalizzano ogni area dei servizi HR.
In particolare nel campo del Recruiting, ogni fase del processo può essere digitalizzata grazie ad uno strumento ad hoc: Applicant Tracking System, Job Marketing and Distribution sui vari Job Boards, Social Search, Video Interviewing, Pre-screening Assessment, IT Skill Assessment, Psycometrics Tools for Assessment, Recommendation and Reference,…
Per farsi un’idea della complessità dell’offerta dei servizi a supporto del Recruitment, trovo molto chiara questa mappatura del Technological Landscape HR a cura di HR Tech Tank.
Il vero problema è e sarà sempre di più l’integrazione fra i diversi componenti. Se mi occupo di Recruitment per una grande azienda o sono una società di Ricerca e Selezione particolarmente innovativa, potenzialmente potrei adottare tutti i servizi digitali elencati sopra: ma senza integrazione fra i diversi tool, gestire in parallelo tutte queste piattaforme potrebbe diventare molto complesso…
In attesa di una reale integrazione a costi abbordabili, l’approccio giusto di fronte a questa complessità è quello della sperimentazione, testare i servizi e vederne l’efficacia utilizzando quelli che si rivelano più adeguati al tipo di recruiting che la nostra azienda o la nostra società di ricerca e selezione fa.
Usare la tecnologia più avanzata non sarà mai sufficiente se chi gestisce il recruitment non saprà usare l’umano dove serve, per prendere decisioni razionali e instaurare relazioni di fiducia con il candidato.